In un batter d’occhio i negozi fisici hanno chiuso i battenti, gli eventi mondani sono stati cancellati, e le catene produttive che facevano affidamento al mercato globale per i propri prodotti si sono ritrovate senza alcuni fondamentali ingredienti per completare le loro ricette di stile; non dimentichiamoci i veri protagonisti, i consumatori, che hanno riscritto le loro priorità in fatto di abbigliamento.
La moda è da sempre lo specchio dei tempi e il 2020 è stato un anno che ha segnato la storia anche a livello di stile e ha visto i consumatori mettersi letteralmente in pantofole. In mancanza di eventi mondani, riunioni lavorative, e matrimoni ai quali sfoggiare la propria eleganza, lo stile è rimasto chiuso tra le mura di casa, facendo capolino solo nelle videochiamate, che nascondono pur sempre una mise più casual dall’ombelico in giù.
In un attimo, come con un tocco di bacchetta magica, il tacco 12 è scivolato nell’angolo della scarpiera e la cravatta è rimasta annodata nel guardaroba.
Gli e-commerce hanno registrato un’impennata negli acquisti di tute e abbigliamento casual per stare comodamente nella propria casa-ufficio e l’unico accessorio che è stato sfoggiato da tutti, è rimasto la mascherina.
Più difficili da sedurre e catturare, i consumatori sono diventati anche più consapevoli dei loro acquisti e hanno ricercato ancora di più nei brand delle value proposition: la pandemia ha accelerato un processo già in corso, dando risalto allo shopping equilibrato, alla sostenibilità nella produzione, all’utilizzo di materiali locali, al Made in Italy e alla qualità di capi, più cari, ma destinati a durare.
La moda ha risposto al Covid-19 con un ritorno all’essenzialità, focalizzando la sua attenzione sulla qualità anziché sulla quantità, con forme più rilassate e proposte più semplici capaci di rispondere alle esigenze di chi acquista.
Tutto quanto fatto fino ad ora è stato rimesso in discussione, con uno sguardo rivolto al futuro, o meglio ancora, attento al presente: le linee fluide caratteristiche del loungewear hanno contaminato anche gli outfit indossati nelle poche occasioni di uscita, con dettagli più eleganti reinterpretati in chiave casual.
Ancora una volta il settore moda ha risposto con prontezza alle nuove domande dei consumatori, mostrandosi capace di abbracciare il cambiamento, pur rispettando le distanze.
